venerdì 5 novembre 2010
Hai mai visto il presente?
Quando guardiamo il cielo stellato stiamo osservando corpi celesti distanti centinaia di anni luce dalla terra...
Questo significa che la luce partita da quei corpi centinaia di anni fa noi la vediamo oggi: stiamo guardando il passato! Quelle stelle che vediamo potrebbero anche non esistere più, ma noi lo vedremo solo quando la luce partita da esse nel momento della loro scomparsa ci raggiungerà!
La luce porta a noi una informazione che noi decodifichiamo in immagine visiva, ma quello che stiamo vedendo non è la realtà effettiva di quel momento, ma la realtà effettiva di un momento già passato, magari anche di centinaia di anni...
Fin quando si parla di corpi celesti distanti anni luce dalla terra il concetto risulta chiaro, ma in realtà la stessa cosa avviene anche quando guardiamo il mondo che ci circonda durante le nostre azioni quotidiane... Certo non si parla più di anni luce, in effetti gli oggetti che stanno a un metro da noi sono a soli
0,0000000003333333333333 secondi luce: significa che la luce partita da quegli oggetti con l'informazione della realtà effettiva, arriva a noi con un ritardo di 0,0000000003333333333333 secondi, un tempo irrisorio,non misurabile da quanto è minimo, ma comunque ciò che vediamo non risulta essere la realtà effettiva, ma è la realtà effettiva di 0,0000000003333333333333 secondi fa! La stessa cosa avviene ovviamente anche per i suoni.
Inoltre a questo tempo di differita dobbiamo aggiungere anche il tempo che il nostro cervello impiega a ricevere i dati dai nervi e a codificarli...
Possiamo quindi affermare che mai in vita nostra abbiamo vissuto il vero momento presente: passiamo la vita a guardare nel passato e a pensare al futuro... E il presente?
Cosa è il presente? Il vero presente è un qualcosa che ci sfugge via, la vera realtà si nasconde a noi dietro a un flusso di segnali elettrici, perché tali sono i segnali che arrivano al cervello dai nervi, un mucchio di informazioni che diventano obsolete non appena ne veniamo in contatto: viviamo in differita, staccati dalla realtà che ci circonda, siamo come una persona chiusa in una stanza vuota che legge ogni giorno il giornale con le notizie dalla città , con le informazioni sull'esterno, su ciò che avviene fuori, credendo che quello sia il massimo dell'esperienza possibile della vita nella città che lo circonda... Se potessimo parlare a quella persona, dal nostro punto di vista più globale potremmo dirgli che l'esperienza che sta sperimentando della città che lo circonda è veramente limitante, che le notizie che gli arrivano sono già vecchie, che aprendo la porta della stanza potrebbe vivere quella città veramente dal di dentro, non più come spettatore ma come attore, non avrebbe più bisogno delle informazioni che poteva dargli il giornale perché conoscerà molto di più vivendo all'interno di essa, non sarà più in differita...
Credo che se qualcuno potesse osservarci da fuori ci direbbe le stesse cose, ci farebbe vedere l'ovvio, o meglio,ci farebbe vedere ciò che a lui risulterebbe ovvio dal suo punto di vista più globale...
La tecnologia avanza, l'uomo crede di star espandendosi al massimo delle sue possibilità... Ma fino a quando rimarremo in quella stanza vuota staremo solo producendo giornali più belli e colorati, magari qualche mobile o sedia per stare più comodi... Ma non staremo facendo esperienza intensa della vera realtà... L'obbiettivo è aprire la porta della stanza, uscire e fonderci con la realtà che ci circonda, sentirla dentro, sentirla nel cuore, sentire tutto ciò che ci circonda senza più bisogno di informazioni, di segnali elettrici, ma guidati dalle nostre sensazioni, dal nostro cuore!
Questo significa che la luce partita da quei corpi centinaia di anni fa noi la vediamo oggi: stiamo guardando il passato! Quelle stelle che vediamo potrebbero anche non esistere più, ma noi lo vedremo solo quando la luce partita da esse nel momento della loro scomparsa ci raggiungerà!
La luce porta a noi una informazione che noi decodifichiamo in immagine visiva, ma quello che stiamo vedendo non è la realtà effettiva di quel momento, ma la realtà effettiva di un momento già passato, magari anche di centinaia di anni...
Fin quando si parla di corpi celesti distanti anni luce dalla terra il concetto risulta chiaro, ma in realtà la stessa cosa avviene anche quando guardiamo il mondo che ci circonda durante le nostre azioni quotidiane... Certo non si parla più di anni luce, in effetti gli oggetti che stanno a un metro da noi sono a soli
0,0000000003333333333333 secondi luce: significa che la luce partita da quegli oggetti con l'informazione della realtà effettiva, arriva a noi con un ritardo di 0,0000000003333333333333 secondi, un tempo irrisorio,non misurabile da quanto è minimo, ma comunque ciò che vediamo non risulta essere la realtà effettiva, ma è la realtà effettiva di 0,0000000003333333333333 secondi fa! La stessa cosa avviene ovviamente anche per i suoni.
Inoltre a questo tempo di differita dobbiamo aggiungere anche il tempo che il nostro cervello impiega a ricevere i dati dai nervi e a codificarli...
Possiamo quindi affermare che mai in vita nostra abbiamo vissuto il vero momento presente: passiamo la vita a guardare nel passato e a pensare al futuro... E il presente?
Cosa è il presente? Il vero presente è un qualcosa che ci sfugge via, la vera realtà si nasconde a noi dietro a un flusso di segnali elettrici, perché tali sono i segnali che arrivano al cervello dai nervi, un mucchio di informazioni che diventano obsolete non appena ne veniamo in contatto: viviamo in differita, staccati dalla realtà che ci circonda, siamo come una persona chiusa in una stanza vuota che legge ogni giorno il giornale con le notizie dalla città , con le informazioni sull'esterno, su ciò che avviene fuori, credendo che quello sia il massimo dell'esperienza possibile della vita nella città che lo circonda... Se potessimo parlare a quella persona, dal nostro punto di vista più globale potremmo dirgli che l'esperienza che sta sperimentando della città che lo circonda è veramente limitante, che le notizie che gli arrivano sono già vecchie, che aprendo la porta della stanza potrebbe vivere quella città veramente dal di dentro, non più come spettatore ma come attore, non avrebbe più bisogno delle informazioni che poteva dargli il giornale perché conoscerà molto di più vivendo all'interno di essa, non sarà più in differita...
Credo che se qualcuno potesse osservarci da fuori ci direbbe le stesse cose, ci farebbe vedere l'ovvio, o meglio,ci farebbe vedere ciò che a lui risulterebbe ovvio dal suo punto di vista più globale...
La tecnologia avanza, l'uomo crede di star espandendosi al massimo delle sue possibilità... Ma fino a quando rimarremo in quella stanza vuota staremo solo producendo giornali più belli e colorati, magari qualche mobile o sedia per stare più comodi... Ma non staremo facendo esperienza intensa della vera realtà... L'obbiettivo è aprire la porta della stanza, uscire e fonderci con la realtà che ci circonda, sentirla dentro, sentirla nel cuore, sentire tutto ciò che ci circonda senza più bisogno di informazioni, di segnali elettrici, ma guidati dalle nostre sensazioni, dal nostro cuore!
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1 commento:
Bellissimo quello che hai detto, IL PRESENTE non esiste, è tutta un illusione! E questo chi ha letto i testi sacri indiani, sopratutto le Upanishad, ma anche Arthur S., come Il grande o piccolo veicolo del Buddha lo ricordano, il velo di MAYA, oltrepassato quello non esiste nulla di ciò che crediamo, mi hai dato un ispirazione che scriverò a breve.
dal testo tuo----gli oggetti che stanno a un metro da noi sono a soli
0,0000000003333333333333 secondi luce: significa che la luce partita da quegli oggetti con l'informazione della realtà effettiva, arriva a noi con un ritardo di 0,0000000003333333333333 secondi, un tempo irrisorio,non misurabile da quanto è minimo, ma comunque ciò che vediamo non risulta essere la realtà effettiva, ma è la realtà effettiva di 0,0000000003333333333333 secondi fa! La stessa cosa avviene ovviamente anche per i suoni.
Inoltre a questo tempo di differita dobbiamo aggiungere anche il tempo che il nostro cervello impiega a ricevere i dati dai nervi e a codificarli...
Possiamo quindi affermare che mai in vita nostra abbiamo vissuto il vero momento presente: passiamo la vita a guardare nel passato e a pensare al futuro... E il presente?
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